Architetture letterarie

Luglio 2024


Architetto, disegnatore e autore, nel 2010 Matteo Pericoli ha avviato un Laboratorio di architettura letteraria che invita i partecipanti a trasformare in architetture racconti e romanzi. Non si tratta di immaginare o dare forma ai luoghi e agli ambienti che la scrittura racconta, bensì di comprendere la struttura stessa del racconto e tradurla in un edificio. Un’operazione di meta-letteratura nella quale la costruzione narrativa dell’autore nelle mani del lettore acquista concretezza in forma di disegni o di modelli. Il libro stesso, che contiene dodici esempi riferiti ad altrettanti romanzi, come Cuore di Tenebra (Conrad), L’avversario (Carrère) o Gli anni di Annie Enraux, elaborati da Pericoli stesso, si presenta come una struttura architettonica, nello specifico un museo nel senso greco del termine di luogo sacro alle Muse, ideale per l’ispirazione e la contemplazione. Le architetture che nascono dal Laboratorio sono per forza di cose soggettive. Ad esempio, davanti al racconto di Amy Hempel Il raccolto, che narra per due volte un incidente stradale del quale la scrittrice stessa è vittima – ma la seconda inizia con le parole spiazzanti “ometto molte cose quando dico la verità” – due gruppi partecipanti al Laboratorio immaginano costruzioni differenti, anche se entrambe dall’aspetto ingannevole come il racconto, con spazi inaspettati, colonne che non reggono alcunché e elementi di arredo – di cemento – che sono invece le vere strutture dell’edificio. Per molti versi sorprendente, Il grande museo vivente dell’immaginazione fa nascere la voglia di provarci da soli, con un racconto amato, carta da disegno, matite colorate, cartoncino, colla e forbici.


Il grande museo vivente dell’immaginazione
Matteo Pericoli
Il Saggiatore, Milano, 2022 166 pp, 25 euro
ISBN 978-88-428-3218-8